Reale Società
Ginnastica di Torino

Fondata nel 1844

PASSIONI REALI

Intervista a Natalia Rosato

Natalia Rosato è una delle insegnanti più amate e seguite della Scuola Flic. Un passato da ballerina confluito nella passione per l’arte circense, che oggi insegna a ragazzi e adulti di tutte le età. Con #passionireali facciamo un bel salto (carpiato) nel suo mondo!

D. Ciao Natalia, prima di tutto cosa fai alla reale?

R. Alla Reale di base mi divido in due ruoli. Alla mattina insegno alla scuola professionale di circo dove mi occupo in particolare della preparazione su cerchio e trapezio, oltre a seguire la preparazione fisica dei ragazzi. Nel pomeriggio invece mi dedico ai corsi amatoriali di ginnastica: corpo libero, stretching, pilates e discipline circensi per Flic Amatoriali.

D.  Come ti sei avvicinata a questo mondo?

R. Ho iniziato con la danza, l’ho studiata per parecchi anni. Poi è successo che mi sono letteralmente innamorata dell’atmosfera del Cirque du Soleil, e cercando la scuola più adatta nel 2012 mi sono imbattuta nella Flic, che proponeva due anni di corso e uno di specializzazione. Mi è piaciuta sin dalla prima audizione e come dico sempre, non mi hanno più lasciata.

D. Sei entrata ballerina e sei uscita circense!

R. Esatto, ho fatto le audizioni e mi sono talmente appassionata che già dal 2013 mi è stato chiesto di fare qualche sostituzione nelle giornate in cui un insegnante non poteva tenere il corso, fino a tenere dei corsi veri e propri già nell’anno di specializzazione.

D. Abbiamo visto che durante il lockdown hai fatto una serie di video su YouTube.

R. Sì, insieme a Roman [Dauoba, insegnante di trampolino n.d.r] abbiamo girato una serie di video tutorial per le persone che purtroppo non potevano venire in palestra, sia in una versione base che in una avanzata, così da non perdere il contatto con gli allievi e poterli seguire anche a distanza. Oltre a questo abbiamo organizzato una didattica a distanza via Zoom, che continua tuttora e continuerà fino a quando non si potrà tornare finalmente in palestra tutti insieme, cosa che mi manca molto.

D. Praticamente sei un animale ibrido tra circo e sport. Cosa preferisci tra i due?

R. Eh bella domanda! [Ride] Dovessi dare un voto darei un bel 10 a entrambi! Perché sono due mondi che sembrano lontani ma in realtà non è così, quello che fai nel circo lo fai soltanto se hai un’ottima preparazione fisica e una buona tecnica sull’attrezzo e le evoluzioni. E anche lo sport in fondo è una performance come può essere quella circense, quindi in realtà io non li vedo davvero così separati. E sono felicissima di poter fare entrambi qui alla Reale, che è una delle poche realtà in Italia che fa convivere questi due mondi.

D. A parte insegnare hai altre passioni?

R. No, insegnare è tutta la mia vita, diciamo che sono stata molto fortunata a trasformare questa passione in un lavoro, quando mi chiedono che lavoro fai rispondo sempre che lavoro sulla mia passione, è come se fosse il mio hobby, quello che mi piace fare di più al mondo. Insegnare ai ragazzi, portarli a una maturità tecnica, per me è la sensazione più bella che esista.

D. Chi si avvicina di più al circo, i giovani o gli adulti?

R. Abbiamo tantissime fasce d’età, la scuola di Circo si divide in un corso biennale per i più giovani, che spesso affrontano il biennio per prepararsi ad una scuola superiore all’estero. C’è un terzo anno con ragazzi più grandi che lavorano su un progetto che intendono approfondire, come ad esempio un piccolo spettacolo o un’audizione specifica.

D. L’idea tradizionale di circo che va in giro di città in città è superata o ancora attuale? Mi sembra di capire voi siate ormai dei performer tout court.

R. No non è superata, c’è ancora ma è qualcosa di leggermente diverso, devi entrare in compagnia, magari fare delle residenze. In effetti però io mi ritengo più una performer che una circense, mi faccio ispirare tantissimo dal mondo dell’arte e della musica. In più la preparazione che fornisce la Flic è multidisciplinare: danza, acrobatica, acrodance, lezioni di teatro o specifiche sul cerchio, il trapezio e i vari attrezzi in base alla disciplina scelta. Più sei formato su tutti i campi meglio è, perché non è soltanto un gesto atletico da valutare con un punteggio, quando fai una performance circense c’è tutta un’altra valutazione.

D. Serve poesia no?

Esatto. L’unione di danza, movimento, teatro e la tecnica della tua disciplina mescolate alla personalità di ognuno è quello che secondo me crea la poesia di una performance.

D. E pensi che il movimento sia in espansione, al di là del Covid che ha bloccato un po’tutto.

R. Sì ha fermato un po’tutto ma in questo momento è davvero necessario reinventarsi. Abbiamo avuto la fortuna di poter seguire i ragazzi tramite Zoom e fargli scoprire altri mondi, anche semplicemente facendo lezioni esterne di anatomia per capire come funziona in pratica il corpo o altre lezioni teoriche, concentrandole nel periodo del lockdown. Diciamo che c’è tanta carne al fuoco da scoprire oltre alla pura fisicità del gesto, e non meno importante. Il movimento in generale è in espansione, anche se rispetto alle grandi scuole europee sicuramente abbiamo ancora tanta strada da fare.

D. Come ti trovi alla Reale?

R. Benissimo, è casa mia, è dove sono riuscita a trasformare la mia passione in un lavoro, una delle cose migliori che ti possano capitare nella vita.

D. Se non avessi fatto questo cosa avresti fatto?

R. Non ne ho davvero idea, fin da piccola io sapevo che volevo essere in questo mondo, sentivo davvero il bisogno di esprimermi tramite il mio corpo oppure insegnare a farlo.

D. E se potessi scegliere un altro sport da insegnare?

R. La ginnastica artistica femminile mi incuriosisce molto. Gli elementi acrobatici che insegno si avvicinano molto a questo sport e sento una grande connessione.

D. Ci dicono che i tuoi corsi sono tra i più gettonati della Reale…

R. [Ride] Sicuramente il fatto che siano aperti a tutte le età e a quasi tutte le condizioni fisiche influisce molto. Per me è una grande soddisfazione, che non dipende assolutamente dal “livello” della persona che seguo. Per me vedere un corsista che all’inizio dell’anno riesce a fare soltanto 10 minuti di lezione e a fine anno invece segue una lezione completa portando a termine bene gli esercizi è una delle soddisfazioni più grandi, la stessa che mi dà un allievo che chiude un elemento tecnico o una masterclass.

D. Come becchi quelli che fanno i furbi e fanno solo finta di fare gli addominali?

R. [Ride] è un segreto professionale che non posso rivelare, ma li becco sempre!